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San Miniato e i carciofi

Stando a quanto raccontano antichi documenti storici e cartografici, già a partire dal 1800 a San Miniato diverse piagge - ossia i pendii più dolci, quelli che somigliano a piccoli piani perché degradano molto lentamente - ospitavano la coltivazione dei carciofi.

La necessità di questi frutti di essere riparati dalle gelate tardive trovava accoglienza in quei terreni definiti a solatio, cioè più soleggiati perché esposti a mezzogiorno. La conformazione del territorio sanminiatese si è sempre prestata particolarmente alla creazione di un microclima ideale per la produzione di carciofi di qualità.

Fino agli anni '50 il carciofo di San Miniato era coltivato in grandissime quantità in tutto il territorio comunale e commercializzato nei principali mercati ortofrutticoli nazionali per le sue qualità organolettiche invidiabili. Oggi è diventato un prodotto di nicchia molto apprezzato dai palati più fini.

È un carciofo tondo, globoso, senza spine, che a maturazione raggiunge una dimensione medio-grande e un colore violaceo molto spinto. Alla bocca risulta carnoso e molto tenero benchè compatto al morso, dal sapore inteso e persistente, perfetto per essere consumato crudo grazie alla sua astringenza molto lieve.

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